Il mestiere dell’archeologa

Cosa fa una archeologa nessuno lo sa veramente.

Nessuno all’infuori di noi.

Abbiamo scelto di creare un luogo d’incontro online in cui raccontare e raccontarci.

Come partecipare?

– con un commento anonimo, nel rispetto della volontà e della privacy di ciascuna;

– creando un profilo su wordpress.com (bastano il nome, l’email e la scelta di uno username).

Se hai scelto di creare o già possiedi un profilo wordpress segnalacelo ad archeologhe@gmail.com: ti inseriremo tra le redattrici del blog e ti sarà possibile scrivere veri e propri post ed allegare immagini e video.

12 commenti

12 pensieri su “Il mestiere dell’archeologa

  1. manu81

    Grandissime!bellisima idea del sito e del progetto!penso che sia fondamentale tutto questo, per farci riconoscere diritti, normali per altri,per noi assolutamente inesistenti!per cui, un grande in bocca al lupo e…facciamoci sentire!!!

  2. aspalathos

    Women archaeologists around the world unite!!!:))))

  3. Credo che rappresentare le donne in archeologia sia un bel modo per annullare il maschilismo operaio di chi fa il “mestiere”. Mi preme difendere chi volesse anteporre il valore della propria attività intellettuale e il professionismo alla svalutazione del lavoro che ci accomuna. Senza regole, senza definizione, senza Ordine né Albo, senza tutele, senza assistenza né previdenza, perdiamo la nostra umanità, prima che la peculiarità del genere.

  4. Ci ho tenuto a rispondere personalmente e non a nome del gruppo, prendendomi tutta la responsabilità.. perché io personalmente nel marzo scorso sono stata oggetto di derisione e pesanti critiche a sfondo maschilista per l’iniziativa pensata e agita per l’otto marzo a piazza Vittorio.
    Critiche provenienti dalla stessa persona che ora plaude all’iniziativa e che per non ascoltare le mie repliche ha provvidenzialmente pensato di cancellare il nostro contatto su facebook.

    Probabilmente è vero che solo i cretini non cambiano idea.

    • Livia

      Stavolta ti saremo vicine, saremo tante… ed insieme faremo una montagna. Grazie per darcene l’opportunità…

  5. marta

    Da futura archeologa non posso non darvi il mio pieno appoggio!!! non siamo per niente il sesso debole…anzi sono molto più donne che uomini a fare questo splendido mestiere!!! restiamo unite 🙂

  6. Cristiana La Serra

    Ragazze è una iniziativa bellissima. I tempi sono maturi, vero?
    perchè siamo sature….
    Avete il mio pieno appoggio. Non so se riuscirò ad essere materialmente a Siena, però vorrei poter riuscire a partecipare attivamente a tutte le iniziative future.
    Complimenti per il coraggio e la forza.

  7. Trovo questo spazio assolutamente brillante!Non tanto per muovere discriminanti (e, a mio avviso, fuorvianti e mere) osservazioni tra la figura dell’archeologo contrapposta a quella dell’archeologa, quanto per ribadire la fatica che si cela dietro ogni Nostra azione. Per me la suddetta fatica non si riduce all’uso del piccone o della pala sotto il caldo sole di agosto ma è la massima espressione di tutte quelle decisione ( “inusuali” se paragonate allo stile di vita delle “altre” mie coetanee) che Io, Archeologa, compio ogni giorno sia nel rispetto della Mia professione sia nel rispetto del mio essere donna. Fare questo lavoro, viverLo ed esserLo è rinuncia e/o momentaneo accantonamento di sempilci realizzazioni personali. Conciliare entrambe le cose non è semplice ed è, forse, per tale ragione che a volte mi sento meno donna e più uomo!
    Vivo con una valigia sotto il mio letto perennemente pronta per l’uso e viaggio da sola…con i miei sogni e le mie speranze…le stesse ragioni che mi fanno (R)esistere!Un abbraccio da Piazza Armerina

  8. Io, a titolo personale, proporrei le quote rosa per le fasi legate maggiormente alla documentazione, al post-scavo, alla rielaborazione e digitalizzazione dei dati. Come uomo e professionista sacrificherei volentieri anche il mio posto di lavoro temporaneo, se fossi un lavoratore dipendente, per lasciar spazio, nella situazione attuale, alle professioniste in attesa.
    Cosa ne pensate?

  9. Daniela

    Una stupenda iniziativa, compimenti. Non potrò partecipare in questi giorni all’incontro a Siena, la distanza e il lavoro non lo pertmettono, ma è bello sapere che siamo in tante e che (r)estisiamo.
    Dei miei sogni non demordo anche se talvolta mi fermo e penso se addirittura non era più semplice cercare un altro lavoro, uno vero, riconosciuto e certo. Leggevo della dichiarazione di professione della carta di identità…tutto il mondo è paese e ancora ricordo il volto basito dell’impiegato che con lo sguardo cercava la mia frusta e cappello alla Indiana Jones.
    E vi scrivo per testimoniare di quante pur laureate e specializzate in Archeologia non perdono la speranza ma per vivere hanno poi ripiegato su altro. Non dovrebbe essere così, mai. Eppure del mio gruppo due lavorano in una Snai, una da Ikea, un’altra è commessa in un negozio, due fanno le precarie come insegnanti, una ha aperto una cartolibreria. Tutte donne, tutte laureate, tutte piene di sogni infranti. Io attendo da Idonea del Concorso nei Beni Culturali 2008 di lavorare finalmente per il lavoro ambito, attendendo il tanto promesso aumento dei posti del ex decreto Omnibus. E intanto faccio la guida turistica, non è il mio lavoro ma è bello spiegare alle persone cosa davvero è un archeologo e continuare a vivere di cultura. Come vedete c’è un mondo oltre la parola “aspirante Archeologo” di chi “barcolla ma non molla” e solo una grande passione può spingere una vita a inseguire un sogno. Grazie a tutte noi perchè la passione è il motore dell’umanità. Un in bocca al lupo a tutte/i. Daniela

  10. Chiara

    Ne avevo già sentito parlare,all’univeristà di questa associazione,devo dire che sono felice che esista:)
    Io sto studiando archeologia,a breve inizierò il terzo anno. Sono stupita di come questa disciplina sia altamente femminile! Anche se le prospettive non sono incoraggianti,ho deciso di continuare per questa strada e specializzarmi 🙂
    Ora mi sento meno sola e più compresa
    Continuate così!

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